Il Colosseo è senza dubbio il monumento più emblematico di Roma, simbolo stesso della città in immagini ufficiali, promozionali e nell’immaginario internazionale diventa uno dei simboli dell’Italia stessa.
Il fascino che il Colosseo esercita è innegabile: le dimensioni, le arcate, quell’aspetto antico e diroccato eppure ancora così maestoso, stabile, forte. La struttura il cui nome originale è Anfiteatro Flavio è il più importante anfiteatro dell’età romana e, tutt’ora il più grande anfiteatro del mondo, presente dal 1980 nella lista dei siti Patrimonio dell’Umanità dell’UNESCO e dal 2007 unico monumento europeo tra le “Nuove Sette Meraviglie”.
Associamo spesso il Colosseo ai combattimenti nell’arena, come nel film “Il Gladiatore” effettivamente qui si svolgevano combattimenti tra gladiatori, spettacoli di caccia e manifestazioni pubbliche di vario tipo. Il Colosseo poteva contenere tra i 50.000 ed i 75.000 spettatori, una cifra impressionante per una struttura costruita 2000 anni fa.
I lavori per il Colosseo vennero iniziati dall’Imperatore della dinastia Flavia Vespasiano nel 72 d.C e terminato sotto Tito nell’80, per questo motivo prese il nome di Anfiteatro Flavio. Il nome Colosseo invece si diffuse dopo la caduta dell’Impero Romano, quando nell’alto Medioevo l’architettura di Roma mutava, le vecchie strutture venivano abbandonate in disuso e le case erano di una o due piani (nell’antica Roma gli edifici arrivavano anche a 5 piani) e quindi l’anfiteatro dominava completamente il paesaggio romano. Un primato che avrebbe conservato fino al Rinascimento con l’edificazione della Cupola di San Pietro.
Con l’avvento del Cristianesimo i giochi gladiatori vennero proibiti e per qualche tempo lo spettacolo principale furono quelli di caccia, le venationes, in cui gli uomini affrontavano belve. In seguito quando anche gli spettacoli con le belve terminarono, nel VI secolo dopo Cristo divenne un luogo di sepoltura, poi divenne una fortezza usata da alcune famiglie notabili. Nel Basso Medioevo alcuni terremoti portarano all’abbandono della struttura che caduto in disuso del tutto, come molti altri edifici romani già dall’alto Medioevo, venne usato come cava di materiali. Ad esempio moltissime delle prime chiese romane furono costruite con materiale proveniente da monumenti antichi.
I primi lavori di restauro non iniziarono che nel 1800 con l’avvicendarsi di importanti architetti chiamati dai Papi a studiare la struttura, liberarla dai molteplici usi che si sono avvicendati nel tempo e consolidarla. Di quell’epoca sono gli speroni, uno dei quali in laterizio che ancora si può osservare a sostegno della struttura ideati da Raffaele Stern prima e dal Valadier poi.
Al momento il Colosseo è oggetto di vari studi e lavori di mantenimento costanti ed è visitabile al suo interno.
La sua valenza simbolica, l’attrattiva turistica, alimentata anche dalla cinematografia, ne fanno il sito archeologico più visitato al mondo insieme alla Muraglia Cinese, con 6,5 milioni di visitatori nel 2015 ed è il sito più visitato d’Italia in assoluto, insieme all’area dei Fori Imperiali e del Palatino nelle quali si trova.